Alessandro Nunziante

Alessandro Nunziante
Alessandro Nunziante nell’Esercito delle Due Sicilie
NascitaMessina, 30 luglio 1815
MorteNapoli, 6 marzo 1881
Dati militari
Paese servito Regno delle Due Sicilie (dal 1827 al 1860)
Bandiera dell'Italia Regno d’Italia
Forza armataEsercito delle Due Sicilie
Regio Esercito
GradoGenerale (dal 1855)
ComandantiCarlo Filangieri
Enrico Cialdini
GuerreTerza guerra d'indipendenza italiana
CampagneCampagna di Sicilia del 1848-1849
BattaglieBattaglia di Custoza (1866)
Assedio di Borgoforte (1866)
Studi militariScuola militare "Nunziatella"
Fonte: Roberto M. Selvaggi, Nomi e volti di un esercito dimenticato, Napoli, 1990.
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Alessandro Nunziante
Alessandro Nunziante nel Regio Esercito (1867)

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato26 maggio 1870 –
16 marzo 1879
LegislaturaX, XI, XII, XIII
Gruppo
parlamentare
Sinistra storica
CollegioPopoli
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione permanente a difesa generale dello Stato (10 gennaio 1864)
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato23 dicembre 1879 –
6 marzo 1881
Legislaturadalla XIII (nomina 16 marzo 1879) alla XIV
Tipo nominaCategorie: 3, 14
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
ProfessioneMilitare di carriera

Alessandro Nunziante, duca di Mignano (Messina, 30 luglio 1815Napoli, 6 marzo 1881), è stato un generale e politico italiano, del Regno delle Due Sicilie e, dal 1861, del Regno d'Italia.

Al tempo in cui era ufficiale dell'esercito borbonico fu reazionario, amico di Ferdinando II di Borbone e stretto collaboratore di Francesco II sulla cui politica esercitò una notevole influenza. Nel luglio 1860, dopo la conquista della Sicilia da parte di Garibaldi, decise di aderire alla causa italiana e lasciò Napoli dopo aver dato le dimissioni e restituito le onorificenze.

Partecipò al tentativo, fallito, di Cavour di far sollevare Napoli a favore di Vittorio Emanuele II per contrastare un'eventuale presa di potere di Garibaldi. Fu accusato di essere stato corrotto dal Piemonte e di aver tentato di convincere reparti borbonici ad attaccare il palazzo reale di Napoli.

Passato nel Regio Esercito si distinse nella terza guerra di indipendenza. Dal 1867 fu deputato e poi senatore del Regno.


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